CURRICULUM


Si iscrive nel 1980 alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Al 4° anno, con regolarità di esami, passa al corso di laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria avendo vinto il concorso di ammissione a numero chiuso per 94 posti su 6.400 candidati. Pur non vedendosi convalidare alcun esame si laurea in anticipo, nel 1988, con 110 e lode. La sua tesi “Iperplasie Gengivali da Farmaci” stabilisce per la prima volta tale effetto collaterale in alcuni tipi di farmaci Ca-antagonisti quali la Nifedipina (Adalat – Nifedicor). Ottiene l’abilitazione all’esercizio della professione di Odontoiatra a Roma nell’anno1988 con il massimo dei voti. È iscritto all’albo degli Odontoiatri della Provincia di Roma. Specializzazioni e diplomi Si perfeziona in Chirurgia Orale nel 1990. Nello stesso anno si specializza a Goteborg (Svezia) nel “Branemark System” (1° sistema di Chirurgia Implantare Osteointegrata con il Titanio). Nel 1991 si perfeziona in Chirurgia Parodontale all’American Dental Institute della Northwestern University Dental School di Chicago, Illinois. Nel 1994, dopo aver seguito il corso triennale della Scuola Italiana di Omotossicologia (AIOT), si diploma con Lode e l’attestato gli viene consegnato in Germania a Baden-Baden. Nel 1995 si diploma in Omeopatia dopo il corso triennale della Scuola Superiore di Omeopatia (SMB). Nel 1996 si diploma a S. Marino in EAV (Elettroagopuntura sec. Voll) dopo il corso triennale AMIDEAV. Si perfeziona in Agopuntura e Tecniche Omeoterapiche al CSOA (Centro Studi Omeopatia Applicata) di Milano. Ha conseguito il Master di Perfezionamento Clinico in Omeopatia-Omotossicologia e Discipline Integrate promosso dall’Accademia di Medicina Biologica. È iscritto nel Registro degli Omeopati dell’Ordine dei Medici di Roma con n° d’ordine 225.


Sistema neuro-endocrino e Odontoiatria

altCome in ogni campo del sapere, risulta forte in medicina la tentazione di riportare ogni evento ad un’unica spiegazione che possa risultare sufficiente e completa, limitata cioè ad una causa principale oltreché tendente ad essere circoscritta, per origine ed estrinsecazione, alla regione della sua manifestazione. E’ certamente anche questa una delle motivazioni fondamentali per cui, riguardo le patologie oro-dentali, si è sempre cercato un approccio diagnostico e terapeutico basato sulle teorie infettive, meramente centrate sull’attività di microrganismi, e su quelle di concezione localistica.
Invece da qualche tempo la stessa Medicina Accademica riconosce sempre più al Cavo Orale un’interesse e un’influenza che va ben oltre i suoi confini anatomo-topografici. Tale consapevolezza si basa su tutta una serie di fattori di immediato risalto quali per esempio il vasto numero di funzioni basilari svolte che vanno dalla prima fase della digestione, al linguaggio, al ruolo immunitario, ai rapporti di stretta contiguità che contrae con le vie vegetative afferenti ed efferenti del sistema nervoso centrale, oltre che con i suoi vasi arteriosi, venosi e linfatici che in parte condivide. La stessa Articolazione Temporo-Mandibolare assume importanza critica nell’orientamento del corpo nello spazio, nell’assetto posturale di questo, con riverberi di importanza basilare incidenti perfino a livello oculistico e, tramite l’assetto occlusale, condizionanti addirittura le capacità cognitive e intellettive con la media-azione trigeminale. Va citato inoltre l’oramai accertato e da tempo indagato ruolo fisiopatogenetico che le strutture linfatico-immunitarie gastriche e intestinali (GALT, MALT) hanno in merito a patologie cariose e parodontali.
E’ proprio in una tale proiezione olistica del paziente, tuttavia tipica del pensiero medico puro fin dai tempi di Ippocrate, che si deve attribuire notevolissima rilevanza all’apparato stomatognatico.
A tal proposito le evidenze scientifiche fornite oggi dalla ricerca, se proprio non vogliamo considerare quelle cliniche quotidiane, circa problematiche quali la Malattia Parodontale (MP), la Sindrome della Bocca che Brucia (BMS), il Pemfigoide Mucoso, la Stomatite Aftosa, la Gengivite Necrotico-Ulcerosa e, addirittura, la stessa patologia Cariosa, dimostrano che i tentativi
meccanicistici e riduzionisti di interpretazione e trattamento delle malattie del cavo orale risultano inevitabilmente perlomeno parziali.
Nel necessario riesame delle fisionomie etiopatogenetiche di tali problematiche, impostato sulla letteratura più recente, vanno assumendo valenza primaria gli assetti e le dinamiche Psico-Neuro-Endocrino-Immunitarie del paziente (null’altro che il più completo e concreto modello reattivo fisiopatologico individuale). Tali dati conducono perciò ad una ridefinizione del fattore etiologico conferendogli connotati maggiormente complessi e screziati. Di
conseguenza emerge sempre più la necessità di delineare un concetto rinnovato e ampliato di indagine, diagnosi e terapia in campo odontoiatrico.
Siamo convinti che in tale prospettiva sia sicuramente conveniente l’apporto delle Medicine Complementari/Non Convenzionali che, proprio per le loro connotazioni ingenite, possono fronteggiare in maniera appropriata questi versanti, messi in luce più di recente, del complesso etiopatogenetico, fra cui è possibile ritrovare, per esempio, l’alterata attività, a causa di stress cronici, di zone cerebrali come l’Ippocampo e la Sostanza Reticolare, o di sistemi multiformi e sofisticati quali quello dell’asse HPA (Ipotalamo-Ipofisi-Surrene) e delle stesse Citochine (che, va ricordato, agiscono a concentrazioni prossime a 10 alla -10, oltre a poter invertire la loro azione per minime modifiche di tale esponente), il tutto peraltro collocato in un contesto di interdipendenza disarmonica di organi e apparati e con espressione sempre individuale.
Tali metodiche mediche infatti, alla luce di nuove acquisizioni, stimolerebbero i processi di autoregolazione propri degli esseri viventi: questi, infatti, in quanto “sistemi complessi” , seguirebbero leggi e comportamenti di tipo non lineare e non causalistico diretto che sfuggono alla comprensione del modello scientifico occidentale/accademico. Esistono tuttavia discipline “emergenti”, “di frontiera” (PNEI appunto, fisica quantistica, etc.) in grado di comprendere e regolare tali dinamiche.
Lo scopo principale della trattazione è quello di far risaltare come un approccio integrato possa essere opportuno in quanto può far compiere dei passi in avanti nella comprensione dell’argomento e, di conseguenza, nell’efficacia dell’atto terapeutico.


CONTATTI

Salvatore Bardaro è nato a Roma il 07/04/1961.

Risiede a Roma in Via Mar della Cina, 304 00144.

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